Trasporto pubblico, Ponti: "Criteri di ripartizione vecchi, la Regione versa 18 euro per abitante"

MONZA - Gigi Ponti, Presidente della Provincia di Monza e Brianza, torna sulla questione del trasporto pubblico su gomma e sulla soppressione delle linee Z225 e Z227 che scatterà dall'1 marzo. E chiede alla Regione Lombardia di assumersi le proprie responsabilità

Il rinvio di un mese da solo non basta: per evitare di dover prendere la decisione che sopprimerà le linee autobus Z225 e Z227, e che penalizzerà realtà importanti quali Nova Milanese, Muggiò, Lissone, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni, servono i quattrini. Per questo motivo Gigi Ponti, Presidente della Provincia di Monza e Brianza, ieri è tornato a parlare della questione chiedendo a Regione Lombardia di assumersi le sue responsabilità.

Ponti, infatti, ricorda che il Pirellone per quanto riguarda Monza e Provincia versa 18 euro per abitante per finanziare i servizi di trasporto pubblico. "Una cifra - spiega la Provincia con una nota -  stabilita su criteri di riparto delle risorse strutturali regionali, che risalgono a più di 15 anni fa, quando ancora vigeva il regime delle concessioni".

Secondo questi criteri storici alla Provincia di Como vanno circa 32 euro per abitante, 28 a Pavia, 25 a Bergamo, 18 a Milano escluso il capoluogo, 17 a Varese, 46 a Lodi, 25 a Brescia, 39 a Cremona, 20 a Mantova, 34 a Sondrio, 16 a Lecco.

“Abbiamo chiesto più volte a Regione di aggiornare i criteri di riparto per sanare le sperequazioni, senza ottenere alcuna risposta – spiega Ponti -. Nessuna risposta neanche al Presidente dell’Agenzia del Trasporto pubblico, voluta dalla Regione stessa, il quale da tempo chiede certezze per poter programmare gare e servizi sul territorio: ora basta, è tempo che ciascuno si prenda le proprie responsabilità”.

Il Presidente della Provincia di Monza e Brianza conferma che è in atto un confronto con i tecnici della Città Metropolitana e del Comune di Milano per programmare un piano di ottimizzazione omogeneo sia per Monza, sia per Milano. Intanto chiama a raccolta i parlamentari brianzoli affinché, per quanto di loro competenza, facciano presente anche a Roma quali sono i disagi del trasporto pubblico e quale il rischio qualora questo dovesse essere soppresso o ridimensionato. Oltre alle istituzioni ci sono 60 mila passeggeri quotidiani che attendono risposte.


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