Via Asiago, cresce la paura: con il 31 luglio stop alla vigilanza privata

MONZA - Sono davvero preoccupati i residenti di via Asiago. La loro difficile convivenza con i migranti ha raggiunto livelli davvero insostenibili anche in seguito alle ultime aggressioni. E, dall'1 agosto, non sarà più presente la vigilanza privata

Via Asiago il termometro sale, non solo per la canicola ma anche per l’esasperazione dei residenti. Dopo l’aggressione settimana scorsa di un’ospite per mano di un altro richiedente asilo – con il ricovero della donna in ospedale e l’immediato rientro dell’uomo nella palazzina monzese – gli inquilini  temono che la situazione ritorni come un anno fa. Quando, per la prima volta, il caso del condominio di San Rocco occupato senza preavviso da oltre un centinaio di richiedenti asilo e da una trentina di italiani, salì alla ribalta delle cronache nazionali.

“Precisiamo subito che abbiamo piena fiducia nel sindaco Dario Allevi e nell’assessore alla sicurezza Federico Arena –  spiegano i residenti – Sappiamo che non hanno la bacchetta magica e che dall’oggi al domani non possono risolvere il problema ma chiediamo loro di intervenire urgentemente attraverso il ministro Minniti che quando venne a Monza nel pieno della campagna elettorale  dall’oggi al domani allontanò decine di richiedenti con la promessa che da via Asiago sarebbero stati definitivamente trasferiti”.

Costanti i rapporti dei residenti con la nuova amministrazione alla quale nei giorni scorsi è stata richiesto anche un incontro formale. “Con il sindaco Allevi abbiamo un rapporto diretto e di continuo aggiornamento – precisano – Cosa che invece non avveniva con Roberto Scanagatti che più volte si è sottotratto al confronto. Oggi comunque la situazione è esasperata, non ce la facciamo più a vivere così”.

Adesso poi c’è il serio rischio che dal mese di agosto dovranno rinunciare al servizio privato di vigilanza notturna che in questi mesi ha loro garantito il riposo. “Ci è giunta voce che il servizio finirà il 31 luglio – precisano – Non ne possiamo più, siamo alla canna del gas. Non è una questione di razzismo, qui è una situazione di civile convivenza che non è garantita. Ogni tre per due arrivano le pattuglie delle forze dell’ordine, dopo l’aggressione di settimana scorsa le donne hanno anche paura ad andare nel box a prendere l’auto e adesso rischiamo di non poter riposare neppure la notte. Inoltre nei giorni scorsi sono ritornati quegli operatori della cooperativa che davanti alle telecamere si erano definiti “controllori” dei richiedenti asilo che già un anno fa avevamo chiesto venissero allontanati. Adesso ce lo ritroviamo di nuovo sul ballatoio?”.

La paura è perciò quella di ricadere nell’esasperazione dell’estate 2016 con una richiesta impellente di aiuto alle istituzioni.

L’episodio è finito ieri anche sui banchi del consiglio comunale con il consigliere Cherubina Bertola (del Partito Democratico, ex vicesindaco ed ex assessore ai Servizi sociali della Giunta Scanagatti) che chiedeva aggiornamenti sulla situazione all’assessore Arena che confermava: “Via Asiago è una priorità, siamo impegnati con la Prefettura a trovare una soluzione”.

Barbara Apicella


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