Allievi: "Formenti parla del cimitero senza conoscere la materia"

SEVESO - Il botta e risposta tra Luca Allievi (capogruppo della Lega Nord) e l'assessore Andrea Formenti sulla gestione del cimitero non si è a quanto pare esaurito: Allievi, dopo la replica dell'assessore, ha ancora qualcosa da ridire. E ribatte punto per punto.

"Come sempre l'assessore Formenti parla senza conoscere la materia di cui dovrebbe occuparsi". Così Luca Allievi si esprime in seguito alle dichiarazioni dell'assessore Andrea Formenti sulla vicenda dello scotch sulle lapidi dei defunti, metodo utilizzato per contattare le famiglie per la scadenza della concessioni cimiteriali.

Una questione che poi, dalla polemica, si era allargata alle altre carenze del cimitero (soprattutto al piano regolatore cimiteriale che Formenti ha rimproverato ad Allievi di non avere mai fatto quando era nelle sue responsabilità. La controrisposta di Allievi in più punti, qui di seguito:

1) Il piano cimiteriale è già contemplato nel testo unico delle leggi sanitarie n° 1265 del 1934, diventa cogente con dpr 285/90, con quest'ultimo in sintesi, tra le molteplici previsioni introdotte in materia di polizia mortuaria, assume che la programmazione del piano copra un arco temporale di almeno vent'anni.

Ragion per cui se l'assessore Formenti è capace di fare due addizioni, oppure se si dotasse di una calcolatrice, scoprirà che prima della giunta leghista a cui lui addebita ogni responsabilità in merito, si sono avvicendati altri governi di altro colore politico, e, guarda caso, proprio nel periodo in cui tale documento assume un ruolo determinante, governava il suo amico Cassetta (1993-1998) che ebbe tutto il tempo per poterlo attuare con l'esclusivo piglio modernista, e vispo sguardo che tutti i "sinistri" hanno sin dalla nascita;

2) Per onore di cronaca, Regione Lombardia tramite la stesura di un regolamento regionale n° 6 del 2004 lo rende obbligatorio, ma, attenzione, se il suo stimato amico Cassetta avesse dato attuazione alla cogenza del piano cimiteriale assunta dal dpr 285/90 non ci sarebbe stato neanche bisogno di curarsi di quanto previsto dal predetto regolamento regionale. Inoltre, la mancanza del piano cimiteriale non impedisce che si possa garantire il servizio ma inibisce solo alcuni aspetti della polizia cimiteriale tra i quali:
a) la variazione della fasce di rispetto;
b) l'ampliamento del cimitero;
c) la diversa modalità di sepoltura in locali areati;
d) nuovi luoghi di raccolta e dispersione delle ceneri etc.

3) Veniamo ora a quanto fatto negli anni scorsi: se (per una volta almeno) l'assessore Formenti si fosse informato, avrebbe scoperto che la tanto vituperata ASPES, nella gestione del cimitero, non affiggeva cartelli sulle tombe con lo scotch. Gli unici avvisi apparsi (non con lo scotch!) facevano riferimento alla determinazione dello stato di abbandono di qualche tomba, e questo veniva affisso solo dopo che l'invio delle raccomandate e la ricerca degli eredi (anche in altre regioni!) aveva dato esito negativo e solo dopo che il monitoraggio rilevava che non vi era alcun segnale di umana "pietas", come un fiore ogni tanto o l'accensione occasionale di un lumino, che indicava che esisteva ancora qualcuno che pregava su quella tomba.

4) Infine, lo stesso assessore Formenti ci ha confermato che non sono state inviate raccomandate ai parenti dei defunti perché "hanno voluto risparmiare". Vorrei capire che idea di risparmio hanno nella giunta Butti: "risparmiano" sulle raccomandate e sulla buona creanza e sul decoro del comune, ma non risparmiano quando c'è da buttare via altri 100 mila euro per comporre un PGT nuovo, quando avevano dichiarato che non avrebbero speso nemmeno un euro in più. Per arrivare poi ad essere commissariati proprio sull'argomento (PGT).