Fondazione La Versiera 1718: "Su villa Bagatti Valsecchi siamo noi la parte lesa"

VAREDO - Dopo giorni di silenzio anche dalla Fondazione La Versiera 1718 prendono la parola sulla vicenda dell'acquisto di villa Bagatti Valsecchi e della presunta corruzione: per sottolineare che, come fondazione, insieme al Comune sono parte lesa.

Sono stati in silenzio per un po', cercando di capire sia realmente accaduto nella vicenda dell'acquisto della villa, dopo il sequestro preventivo da 3 milioni 300 mila euro effettuato a carico di alcuni soggetti da parte della Guardia di Finanza, con l'ipotesi di reato di corruzione.

Ora dalla Fondazione La Versiera 1718 prendono la parola per cercare di fare un po' di chiarezza, sentendosi ingiustamente accusati da alcuni cittadini e temendo che le attività nella storica dimora possano essere danneggiate. Qui di seguito la lettera che è stata inviata alla stampa:


Il 19 aprile 2016 su tutti i quotidiani nazionali e locali, su testate on-line e social, è rimbalzata la notizia dell’operazione svolta dalla Guardia di Finanza di Seveso, su provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Monza e, denominata “Villa Munda”, al centro dell’inchiesta l’acquisizione da parte del comune di Varedo della Villa Bagatti Valsecchi.
Dal Corriere della Sera, alla Stampa, dal Giorno alla Repubblica, dal Giornale al Cittadino, a caratteri cubitali il titolo è stato così espresso:, “Sequestrati beni per tre milioni di euro per l’acquisizione della villa Bagatti Valsecchi.”

A seguire, naturalmente, sono incominciate a girare voci, telefonate e commenti sui social di molti cittadini, molto spesso commenti di pura natura demagogica che hanno dimostrato solo una scarsissima informazione al riguardo.

Parlare e commentare in maniera approssimativa e distorta dei fatti accaduti, strumentalizzare a fini più o meno politici quanto reso noto dai media, ha creato un danno d’immagine non solo al nome della villa, ma a tutti coloro che da anni con amore e dedizione senza ricevere nessun compenso, si dedicano alla cura e salvaguardia dell’antica dimora varedese.
Sull’onda della deriva populistica che sicuramente sarà cavalcata da taluni, la Fondazione desidera ribadire con fermezza che:
- Il sequestro di 3,3 milioni di euro riguarda esclusivamente i beni personali degli indagati, cioè di chi ha venduto l’immobile, e non impatta in alcun modo la Villa Bagatti che non subirà alcun provvedimento di sequestro o chiusura. Tutte le attività e gli eventi previsti nel calendario 2016 non subiranno alcuna variazione e/o cancellazione.
- Nessun membro della fondazione La Versiera 1718 e dell’Associazione Volontari Versiera Varedo che affiancano l’ente, proprietario e gestore della villa, sono coinvolti in nessun modo in questa triste vicenda.
- Alla luce di quanto emerso, la fondazione e l’attuale amministrazione del Comune di Varedo, sono parte lesa, come recita testualmente il comunicato della Guardia di Finanza: “l’Ente pubblico ha di fatto subito una perdita, nell’acquisto, di circa 3 milioni di euro”.

Continueremo pertanto a lavorare con passione, sacrificio e umiltà, ma soprattutto con la trasparenza morale che ci ha caratterizzato in questi anni. Il resto lo lasciamo a tutti coloro che, per opportunismo, ignoranza o negligenza, vogliono gettare scredito laddove c’è solo impegno e determinazione.

Fondazione La Versiera 1718