Berlusconi: "Si sono fatte avanti nove persone, ma Allevi è il sindaco ideale per Monza"

MONZA - Per Dario Allevi e per riportare il centrodestra alla guida della città si muove anche Silvio Berlusconi. Ieri l'ex premier, al Saint Georges Premier, ha dato la sua "benedizione" al candidato della coalizione evidenziando quali sono le carenze della città

Berlusconi incorona ufficialmente  Dario Allevi candidato sindaco per le amministrative di Monza e regala ai tantissimi accorsi all’evento e ai giornalisti quaranta minuti di monologo parlando a braccio di politica locale, nazionale, internazionale, del futuro dell’Italia e del mondo. Il tutto condito, come nel suo stile, da battute.

Un vero e proprio show quello dell’ex Presidente del Consiglio che lunedì, giunto al ristorante Saint Georges Premier nel Parco, ha trovato ad accoglierlo centinaia di militanti di Forza Italia, industriali, imprenditori, rappresentanti delle forze politiche della  coalizione che sosterranno Allevi per la corsa al voto dell’11 giugno con i vertici locali di Lega Nord, Fratelli d’Italia e delle due liste civiche “Monza Futura” e “Noi con Dario Allevi”.

Oltre, naturalmente, al candidato allo scranno di primo cittadino. Ad attenderlo  al tavolo dei relatori anche Fabrizio Sala vicegovernatore della Regione Lombardia, Maria Stella Gelmini coordinatrice regionale degli azzurri,  il senatore Andrea Mandelli (candidato sindaco alle amministrative del 2012) e l’onorevole Elena Centemero.

Berlusconi si  è fatto perdonare il ritardo (era atteso per le 19 ma è arrivato circa mezz’ora dopo) suggerendo ad Allevi che tra le priorità del suo programma ci deve essere la viabilità. “A Monza c’è da mettere subito mano al traffico – ha esordito – Scusate del ritardo ma sono rimasto bloccato per ben cinque volte, fermo nel traffico”.  

Poi subito una critica all’amministrazione uscente. “Durante questa giunta è stata abolita la Provincia di Monza e Brianza,  Confindustria Monza è stata assorbita da Milano e passi in avanti nella metropolitana non ne sono stati fatti – ha proseguito Berlusconi – E  poi Monza è quella che anche voi vedete: passando nel centro e nelle periferie non è certo una città ordinata e pulita. La  collocazione dei migranti è stata fatta in un modo che non so neppure come definire (con riferimento alla vicenda di via Asiago, ndr). Le signore che abitano in quella palazzina dalle sette e mezza di sera si barricano in casa e sentono da lontano le urla di questi signori che fanno festa fino alle due di notte”.

Ma Berlusconi è certo che Monza, se guidata da Dario Allevi, cambierà faccia. “Dario mi ha promesso di farla diventare una città Svizzera, più bella di una città svizzera – ha proseguito – Come è diventata Segrate piena di fiori nelle vie e negli svincoli che l’hanno resa diversa da quella che io conoscevo”.

Ma per farlo, prima bisogna conquistare il voto dei cittadini. Come ha ribadito l’ex premier invitando Allevi e la sua squadra a raccogliere i consensi dei delusi.

“Intanto il primo suggerimento è quello di vincere e quindi sviluppare una campagna che si rivolga ai tanti scontenti della politica che ci sono in tutta Italia e anche a Monza – ha ribadito - Dove un buon trenta per cento, come si è visto nelle passate elezioni, è rimasto a casa. Bisogna  individuare queste persone e dare compito precisi ai nostri sostenitori. Fatevi missionari di verità presso persone che conoscete e non hanno voglia di andare a votare. Inutile andare a cercare uno di sinistra provando a fargli cambiare posizione”.

Un compito preciso con l’obiettivo di riportare il feudo monzese nelle mani del centrodestra.

“È per ciascuno di voi un dovere – ha continuato Berlusconi incitando i presenti – Ma anche un  vantaggio da considerare egoisticamente per cercare di avere la vostra città governata in modo molto diverso da come è stata governata negli ultimi anni”.

Un compito importante quello di Allevi. Un compito molto ambito visto che, come ha ricordato lo stesso Berlusconi, l’anno scorso in molti (ben nove) hanno bussato alle porte di Villa San Martino per proporsi come candidato sindaco per le amministrative 2017. I nomi, logicamente, non sono stati fatti ma l’ex premier ha confermato una voce che da tempo circolava.

“In molti, anche dalle liste civiche, sono venuti a proporsi ad Arcore – ha continuato - Ho dedicato loro tempo offrendo ottimo vino con salatini e pizze se venivano per l’ora dell’aperitivo, oppure thè e pasticcini. Nessuno  è andato via affamato o non contento”.

Ma la scelta alla fine è ricaduta su Dario Allevi. “La differenza di livello e capacità di Dario è evidente  - ha precisato -  E la scelta che già inizialmente andava verso di lui è stata definitiva”.

Un’incoronazione direttamente dai vertici del partito quella per Dario Allevi. Poi Berlusconi ha ancora tenuto banco con una lungo e articolato discorso di politica nazionale e internazionale spaziando da Trump a Macron, dalla Merkel a Renzi, parlando di Salvini, Bossi, del mondo del lavoro, delle esigenze delle classi più deboli e del problema della criminalità. Invitando al ritorno dei pattugliamenti ai piedi nei quartieri con i militari accanto ai carabinieri.

Poi i saluti, rinviando gli ospiti a Villa Gernetto dove si è svolta la cena per la raccolta di fondi per la campagna elettorale. Chiedendo quanto avessero pagato gli ospiti. Ma immediatamente gli è stato ricordato che in  Brianza queste non si chiedono. Ma una soffiata gli ha riferito la cifra (voci di corridoio parlano 200 euro a persona). Ed ironicamente, con un epiteto colorito, Berlusconi ha tuonato “ma la mia valutazione è molto più alta. C’è una signora che alcuni mesi fa ha pagato 70 mila euro per chiacchierare con me alcune ore”.

Barbara Apicella


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