Con Andrea Magro il giovedì sera appuntamento con la cultura e con i grandi personaggi

MONZA - Inizia domani, giovedì 23 febbraio alle 21, al centro civico di via Lecco, la rassegna "Babele – Romanzieri del tempo". Un'iniziativa di Andrea Magro per rendere la cultura accessibile a tutti, soprattutto alle nuove generazioni

“Stay hungry, stay foolish”. Così affermava Steve Jobs anima della Apple all’Università di Standford, in quello che per molti è il suo testamento. Bisogna restare affamati e folli ad ogni età, mantenere sempre vive curiosità, passione, entusiasmo in ogni progetto che si mette in campo.

Il paragone forse potrà sembrarvi esagerato, ma certamente il monzese Andrea Magro ha abbracciato in pieno l’invito di Steve Jobs. Ci ha messo il cuore, oltre che la mente e le braccia, nel suo progetto culturale intitolato “Babele – Romanzieri del tempo” che regalerà a Monza da febbraio a giugno una carrellata di incontri culturali gratuiti sotto il segno della promozione della storia locale, della musica, del cabaret e dello sport portando sul palcoscenico coloro che, da anni, sono anime e divulgatori di questi saperi.

Il debutto è fissato per domani, giovedì 23 febbraio, alle 21 al Centro civico di via Lecco dove lo storico monzese Ettore Radice regalerà una serata alla scoperta della Monza che fu, quella viscontea con il suo castello e con le sue mura, il tutto allietato dall’interpretazione di Sonia Muntari, in arte Madonna Aristea.

“La cultura, intesa a 360 gradi, è un elemento fondante della nostra società – spiega Magro – Una cultura che deve essere gratuita, accessibile a tutti, soprattutto ai più giovani cresciuti a pane e social network”.

Da qui l’idea di promuovere eventi fuori dalla rete e in spazi molto frequentati soprattutto dai ragazzi con il sogno di allestire una mostra alla biblioteca di via San Gerardo e un evento legato alla storia del cappello in borgo Bergamo.

“Monza è una città fucina di idee e di persone talentuose ma sempre poco conosciute e no adeguatamente valutate – aggiunge – La nostra “Babele” vuole essere fucina e palcoscenico per promuovere e avvicinare tutte le generazioni: i più giovani per apprendere, i più grandi per cullarsi anche nella bellezza dei ricordi. Promuovendo quella conoscenza lenta che ormai è stata spiazzata dalle nuove tecnologie”.

B.Api.


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