La protesta di via Asiago diventa una pagina facebook

MONZA - Hanno fatto sentire la loro voce e il loro risentimento. Ora i cittadini di via Asiago, che si sono trovati a convivere forzatamente con 130 migranti, hanno deciso di aprire una pagina Facebook dedicata proprio alla vicenda per fare emergere tutti i problemi del condominio

La protesta dei residenti di via Asiago adesso diventa anche una pagina facebook. I condomini della palazzina nel quartiere di San Rocco dove sono stati trasferiti 130 migranti si sono uniti anche sulla rete creando nei giorni scorsi il profilo “Il condominio di via Asiago”.

In pochi giorni hanno già raccolto oltre duecento like e quotidianamente aggiornano la pagina con gli articoli della stampa locale e nazionale che parlano del loro caso. Oltre a postare le foto della difficile convivenza: battibecchi, sputi sui muri, perdite che creano macchie sui soffitti.

Una pagina creata, come scrivono gli stessi promotori, per far emergere tutti i problemi del condominio “Residenza dei Pini” di via Asiago. Un condominio salito alla ribalta delle cronache nazionali perché abitato da più profughi che italiani. Una palazzina di recente costruzione dove 130 richiedenti asilo sono ospitati in alcuni appartamenti gestiti dalla “Trattoria del Mercato”. Fin da subito si è scatenata la rabbia dei 34 residenti che si sono rivolti alle forze politiche. Costanti le richieste di incontro e confronto con il sindaco e il prefetto, quotidiani gli scaricabarile delle istituzioni. E intanto l’esasperazione sale.

Proprio come recita il post pubblicato giovedì sera. “Sindaco impotente”, prefetto che è stato obbligato da non so chi a fare questo. Viviamo in un Paese dove nessuno ha il coraggio di prendersi la propria responsabilità e di dire le cose come stanno. Il prefetto sostiene di non avere il compito di controllare che la Onlus e il gestore facciano in modo corretto il proprio lavoro nei confronti di questi ragazzi, che loro non sono in grado di far controllare gli accessi al condominio. La mia domanda: e allora che cosa sono lì a fare se non possono prendere alcuna decisione? Chi è che decide? Guarda caso fanno tutto ma non sono responsabili e non hanno voce in capitolo su nulla. A me suona e risulta molto strano”. 


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