Mosca contro Scanagatti: "I cittadini che vivono lungo la ferrovia non sono stupidi. E hanno già scelto Allevi"

MONZA - Gianpietro Mosca, medico e portavoce del “Comitato antirumore - No Tav a Monza”, dopo l'annuncio delle barriere lungo la ferrovia, esce allo scoperto contro Scanagatti. E gli ricorda come ha votato al primo turno chi abita vicino ai binari

L’affare barriere antirumore costa caro (in termini di voti) a Scanagatti e il “Comitato antirumore - No Tav a Monza” torna all’attacco, dopo l’annuncio della Giunta uscente della prossima installazione di barriere sia in via San Gottardo (solo su un lato però) sia a San Rocco.

In tutte le sezioni coinvolte dal passaggio della Tav delle merci Allevi è davanti a Scanagatti: a San Biagio in zona San Gottardo ai seggi 87 e 91 Allevi ha conquistato 857 voti e Scanagatti 826 (con un +2 per cento), a San Rocco e Sant’Alessandro storicamente roccaforte rossa ai seggi 50 e 55 Allevi a quota 862 e Scanagatti a quota 773 (con l’ex presidente della Provincia davanti del 4,5 per cento) e infine nel rione Cazzaniga nella zona adiacente al rondò dei Pini e coinvolti quindi dal passaggio della ferrovia ai seggi 97 e 102 Allevi incassa 1020 voti e Scanagatti 959 (con un +2 per cento circa).

Non le manda a dire Gianpietro Mosca, medico e portavoce del Comitato che ci ha fornito i dati e che conosce bene il sindaco uscente avendo fatto parte della Giunta Faglia della quale Scanagatti era vicesindaco.

“Con Scanagatti non ho nulla di personale – precisa subito  Mosca – ma siccome il passato insegna, non dimentichiamolo. E io non dimentico che nel 2002 aveva detto no al centro commerciale del rondò dei Pini che poi nel 2004 è stato realizzato, nel 2007 aveva confermato la copertura della ferrovia nel tratto di via San Gottardo e poi non si è più fatto nulla”.

Fino all’annuncio settimana scorsa, a pochi giorni dal ballottaggio, della prossima installazione delle barriere antirumore. Facendo imbufalire il Comitato. “Scanagatti non ha mai ascoltato il Comitato trattandolo sempre con supponenza – ha proseguito Mosca  – Accettando il progetto della Tav delle merci del suo governo e del suo ministro Del Rio senza pensare però alle forti ricadute che questo progetto avrebbe avuto sui cittadini che lui amministra, con il passaggio di un’autostrada su rotaia proprio nel cuore del centro abitato”.

Mosca non ne fa una questione politica, ma di salvaguardia della salute delle persone che vivranno con la Tav  delle merci proprio sotto casa. Con un forte inquinamento acustico che certamente non è salutare per i monzesi che già subiscono il primato, poco invidiabile, di vivere in una delle città più inquinate d’Italia.

“Scanagatti avrebbe dovuto tirare fuori quella delibera datata 2007 e che riguardava l’installazione della copertura della ferrovia in via San Gottardo – precisa – Non dica che non si può fare: in Svizzera hanno fatto una galleria di 37 km e noi non possiamo fare una copertura di poco più di 500 metri? E poi perché le barriere antirumore vengono installate in via San Gottardo solo su un lato? Chi vive dall’altro che cosa fa?”.

Mosca è fermo nella sua posizione: “Venga fatta subito la gronda est (Che bypassa il nodo monzese e milanese ricollegandosi con la linea per Genova all’altezza di Pavia, ndr) così da evitare che il grande traffico ferroviario passi per la città”.

Il Comitato non si è mai arreso e prima dell’11 giugno aveva inviato 5 mila lettere ai residenti che vivono lungo il tratto della ferrovia nei quartieri di San Rocco, San Biagio e Cazzaniga. Con l’impegno, firmato da Dario Allevi, di contrastare questo progetto evitando in ogni modo che la Tav delle merci attraversi la città.

“Gli elettori non sono stupidi, come dimostrano i voti dei seggi lungo la tratta ferroviaria – conclude Mosca – Certamente a livello cittadino Scanagatti è leggermente più avanti rispetto ad Allevi”.

Inviperito anche Salvatore Russo militante della Lega Nord che si era fatto portavoce del problema della ferrovia per i residenti di San Rocco. Russo all’indomani dell’annuncio di Scanagatti ha contattato subito la nostra redazione. “Non si utilizza un disagio per fare campagna elettorale a una settimana dal ballottaggio – scrive – Adesso l’amministrazione Scanagatti dà la buona notizia, l’avrebbe potuto fare anni fa risparmiando l’esasperazione dei cittadini che non amano essere presi in giro. Fino a un mese fa non ci ha ascoltato né risposto alle nostre annose richieste e dopo il primo turno ci annuncia l’installazione delle barriere antirumore. Per anni trattati come cittadini di serie B e poi in prossimità del voto decisivo per governare altri cinque anni si ricorda anche dei residenti di San Rocco”.