Pedemontana, Galli: "La nostra vivibilità venduta per 8 milioni"

BARLASSINA - Opposizione all'attacco, nell'ultima seduta di Consiglio comunale, sul tema di Pedemontana. All'amministrazione comunale è sstato rimproverato di aver pensato alla spartizione dei soldi senza dare una valida alternativa al paese.

"Il territorio è stato poco tutelato, l'amministrazione comunale ha pensato solo ai quattrini. Nella vicenda Pedemontana la nostra vivibilità è stata venduta per 8 milioni di euro". E' l'accusa che Donatella Galli (Lega Nord) ha fatto sentire forte e chiara durante l'ultima seduta di Consiglio comunale.

L'occasione per parlare ancora di Pedemontana è stata offerta da un'interrogazione presentata in modo congiunto dal Carroccio insieme alla lista "Barlassina Viva". Con più di una perplessità sollevata sull'azione legale nei confronti della società concessionaria.

"Diciamo no ad altre spese - ha spiegato William Ricchi (Barlassina Viva) - altri si sono già ritirati dalla causa che, fatta contro la Regione Lombardia, sembra fatta solo a scopo politico. Invece che all'azione legale dovevate pensare a tutelare i cittadini, le imprese. In questi anni non siete stati capaci di proporre una strada alternativa. Io dico che grazie a Dio Pedemontana non c'è: altrimenti saremmo tutti costretti a pagare per percorrere la Milano-Meda e metterci in coda. Voi avete pensato solo alla spartizione dei milioni, io almeno un'idea, quella di una tangenziale, l'avevo. Se domani Pedemontana arriva, per noi sono guai".

Donatella Galli (Lega Nord), ha rincarato la dose: "Forse il Comune si è spaventato. Subito era stato chiesto l'interramento dell'autostrada. Poi, ancora prima di insistere, è stato sottoposto il piano B. Ovviamente hanno capito la nostra debolezza. Ci avrebbero dato anche la strada di arroccamento, ma alla fine è sparita pure quella. Al Comune interessavano i soldi, ha svenduto la vivibilità del territorio per 8 milioni di euro".

Il sindaco Piermario Galli ha risposto che la denuncia ha sbloccato la situazione. Ha permesso alla provincia di Monza e Brianza di riprendere in mano la Milano-Meda per cercare di riportarla a una situazione dignitosa e di sicurezza.