Tolleranza zero contro i nomadi? E loro chiedono l'elemosina sotto la finestra del sindaco

MONZA - Era stato un po' il ritornello della campagna elettorale del centrodestra: tolleranza zero. Contro ogni causa di insicurezza, di degrado, anche contro l'accattonaggio molesto dei nomadi. A un mese di distanza dalla vittoria loro chiedono l'elemosina davanti alla finestra del sindaco

I nomadi si fanno beffa della nuova amministrazione comunale di Monza e bellamente si posizionano agli ingressi del parcheggio di piazza Trento e Trieste a chiedere l’elemosina. Dalla finestra del suo ufficio vedrà i sorci verdi il sindaco Dario Allevi: per tutta la giornata (soprattutto il giovedì giorno di mercato e nel fine settimana) i questuanti allungano la mano infastidendo i passanti.

Li abbiamo incontrati anche questa mattina, venerdì 21 luglio, intorno alle 11.30 alle prese con il loro lavoro. Un uomo nell’uscita del parcheggio  vicino a piazza Centemero e Paleari, organizzato anche con un bicchiere di carta a chiedere le monetine alle persone che entravano ed uscivano dal silos. Sul lato del Municipio invece una donna che importunava i passanti. Di vigili, in piazza Trento e Trieste, a quell’ora non ne abbiamo visti e i due nomadi hanno potuto lavorare tranquillamente.

Ma a quanto pare avranno i giorni contati. L’assessore alla Sicurezza Federico Arena (Lega Nord), pur conscio di avere le mani legate, garantisce tolleranza zero. Allontanare i nomadi dalla piazza risulta ad oggi abbastanza complicato: la Giunta Scanagatti aveva annullato l’ordinanza antiaccattonaggio.

“Andrebbe emanata un’ordinanza contingibile ed urgente – spiega l’assessore Arena – Raccogliendo quindi fotografie e segnalazioni. Ho già chiesto agli agenti della Polizia locale tolleranza zero, facendo perciò rispettare il codice penale, nel caso di persone che chiedono l’elemosina sfruttando bambini ed animali”.

Anche i nomadi, però, si sono fatti furbi e i due che abbiamo incontrato stamattina in piazza Trento agivano da soli.

Nell’attesa l’unica “arma” a disposizione del’amministrazione è quella del disturbo con un continuo via vai del vigile appiedato lungo la piazza e le vie del centro.

“Ribadisco che non tolleriamo né il degrado né l’accattonaggio – conclude Federico Arena – Dobbiamo però fare i conti con una scarsità di risorse umane e legislative, stiamo facendo il possibile lavorando per priorità, partendo proprio dalla stazione “.

Barbara Apicella


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