Era Greenland, resta solo il ricordo: il parco dei divertimenti ora è solo degrado

LIMBIATE - Seconda tappa del viaggio nella aree dismesse e abbandonate della Brianza. Settimana scorsa l'ex manicomio di Mombello, stavolta rimaniamo sempre in città ma alla scoperta di ciò che resta del fantastico mondo di Greenland.

Settimana scorsa le immagini dell'ex manicomio: il viaggio tra le aree abbandonate della Brianza (per i più svariati motivi) prosegue quest'oggi. Non ci spostiamo di molto: da Mombello siamo andati a Greenland per vedere e documentare qual è ora la situazione di quella che è stata una delle maggiori aree di divertimento.


Il parco divertimenti "Città satellite", denominato “Greenland” in un secondo momento, nacque tra il 1964 e il 1965, su un'area di 374 mila metri quadrati, a Limbiate. Insieme a Gardaland, che venne costruito pressappoco negli stessi anni, fu tra i primi luna park stabili in Italia, quando ancora esistevano solo parchi giochi itineranti.

Inizialmente il parco era caratterizzato soltanto da un laghetto e da un trenino per bambini, ma ben presto il numero delle attrazioni crebbe rapidamente, insieme a punti di ristoro, ai parcheggi e alle vie di comunicazione. Il massimo splendore venne raggiunto attorno alla metà degli anni ottanta.

Più avanti, a causa di difficoltà gestionali e a irregolarità in tema di sicurezza e di igiene, nel 2002 Greenland fu sottoposto a sequestro giudiziario. È da quel momento che cominciò il declino del parco. Nel 2008 vi fu la definitiva chiusura della struttura e la vecchia Città Satellite venne messa all’asta dal Tribunale di Milano.

Un anno dopo è stato presentato un progetto di riqualificazione del parco e delle zone adiacenti, così come in vista dell’ormai passato Expo 2015... riqualificazioni che, però, nessuno ha mai visto.

Cosa troviamo oggi? Una vera e propria foresta che ha inghiottito le rovine di quello che per anni è stato il più bel parco divertimenti permanente di tutta la Lombardia...e che molto probabilmente alcuni di voi hanno visto durante gli anni del suo splendore.

Sonia Tripoli