L'ingegner Antonio Ferro ai domiciliari per le paratie di Como: aveva lavorato nei Comuni di Cesano Maderno e Seveso

CESANO MADERNO - L'ingegnere Antonio Ferro, in servizio all'ufficio tecnico comunale dal 1987 al 1995, poi un altro anno e mezzo a Seveso come consulente di riferimento per il settore tecnico, da questa mattina è ai domiciliari. Misura restrittiva, eseguita dalla Guardia di Finanza, nell'ambito delle indagini relative alle paratie del lungolago di Como

Otto anni in qualità di funzionario al Comune di Cesano Maderno, un anno e mezzo a Seveso. Lo ricordiamo come consulente, anche se nel suo curriculum la definizione è di "Coordinatore dell'ufficio tecnico comunale". Antonio Ferro, ingegnere di 58 anni, da questa mattina è agli arresti domiciliari in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare richiesta dal sostituto procuratore di Como, Pasquale Addesso.

Il provvedimento riguarda l'annosa vicenda delle paratie sul lungolago della città lariana, il "Minimose", in qualità di dirigente del settore "Grandi opere" del Comune di Como, in seguito "Opere pubbliche e manutenzione edilizia comunale". Misura restrittiva, ma in carcere al Bassone per il suo collega Pietro Gilardoni, dirigente del settore "Reti tecnologiche, Strade, Acque e Arredo urbano". Carcere anche per un architetto "esterno" e domiciliari per il titolare di un'impresa edile. Indagate, ma a piede libero, altre dieci persone.

La misura restrittiva è la conclusione di un'indagine che, all'inizio del mese di aprile, aveva portato la Guardia di Finanza a eseguire perquisizioni a Palazzo Cernezzi, sede della municipalità di Como. Le accuse,  tra tutti, variano dal falso ideologico in atto pubblico alla turbativa nella scelta del contraente. In qualche caso, non per tutti e non per Ferro, si parla di corruzione.

L'ingegner Ferro nel Comune di Cesano Maderno era arrivato nel giugno 1987 e vi era rimasto fino al 1995. In quegli anni (nel 1990) si era laureato. Durante la sua permanenza in città si era dedicato sia ai Lavori pubblici (fino all'autunno 1991) sia ad Ambiente ed Edilizia Privata, occupandosi della progettazione e direzione lavori di quella che è diventata la biblioteca civica ma anche, in collaborazione con i colleghi, alla direzione lavori di restauro di Palazzo Arese Borromeo.

A Seveso, invece, era stato chiamato dall'amministrazione guidata dal sindaco Giordano Cassetta. A quel periodo risalgono due delle opere cittadine tra le più criticate per la loro esecuzione: l'abbattimento della storica scuola di corso Marconi per la realizzazione dell'attuale piazza Cardinal Confalonieri (dopo un annoso dibattito sull'opportunità di ristrutturarla) e la costruzione del palazzetto dello sport a Baruccana che fin da subito aveva palesato le sue carenze. In quegli stessi anni (dal 1996 al 2004) è stato in servizio alla Regione Lombardia, prima di trasferirsi al Comune di Como.