"Perché carnefici? Perché vittime?": tedeschi ed ebrei visti nell'anniversario della Shoah

CESANO MADERNO - Stasera alle 21, nella sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo, la commemorazione della Giornata della Memoria. La professoressa Marina Napoletano interverrà sul tema "Perché carnefici? Perché vittime", analizzando come normali persone siano diventate assassine a altre abbiano accettato di essere sottomesse

Era il 27 gennaio 1945 quando le truppe dell'Armata Rossa entrarono nella città polacca di Oswiecin, nota col nome tedesco di Auschwitz, e si trovarono di fronte l'orrore dei campi di sterminio nazisti. Anche se Auschwitz non fu il primo campo di concentramento scoperto dalle truppe sovietiche nella loro avanzata verso Berlino - vennero liberati in precedenza Chelmno e Belzec,- fu però qui che si svelò al mondo l'orrore dei campi grazie ai sopravvissuti ed agli strumenti di tortura e di annientamento presenti nel lager.

Per questo la data del 27 gennaio è stata assunta dal mondo libero come simbolo dell'Olocausto per celebrare la Giornata della Memoria, istituita in Italia con legge 211/2000 con l'intento di "stimolare enti e istituzioni a organizzare eventi a ricordo della deportazione nei campi di sterminio affinché simili crimini non abbiano più a ripetersi nella storia dell'uomo".

Per "dialoghi" di Percorsi di Pace e di Memoria nella serata di oggi, mercoledì 27 con inizio alle 21, Marina Napoletano presenta "La Shoah: perché carnefici? Perché vittime?" lettura di documenti originali, brani di opere letterarie e proiezioni di opere d'arte sul tema, introdotti dall'assessore alla Cultura Celestino Oltolini. Ingresso libero.

Verranno illustrate le tappe dell'escalation della violenza nei confronti degli Ebrei in Europa ed in Italia,  concentrando l'attenzione su come ciò sia potuto accadere, su come sia stato possibile che uomini comuni si siano trasformati in efferati assassini, su come gli Ebrei abbiano potuto sottomettersi sino a farsi portare alla morte come pecore al macello.
Verranno scandagliati il contesto storico e le motivazioni sociali e psicologiche che entrarono in gioco, nel tentativo di dare "una spiegazione all'inspiegabile".

"L'appuntamento con questa ricorrenza rappresenta l'impegno del mondo civile di voler conservare la memoria del passato per evitare di ripeterne gli errori - ha dichiarato l'assessore alla Cultura e Valorizzazione del Patrimonio artistico e monumentale Celestino Oltolini -. Se oggi è scontata la condanna dell'assurda logica delle leggi razziali culminata con la persecuzione e lo sterminio del popolo ebraico, non tutti riflettono sul significato e sulle potenzialità di forme di nazionalismo e di xenofobia che oggi affiorano nella nostra società. Vigilare per evitare devianze che potrebbero manifestarsi e riconfermare un impegno per mantenere viva la coscienza civica di ciascuno: questa la chiave di lettura della Giornata della Memoria".