Il terremoto "scuote" i brianzoli: in forte aumento le donazioni di sangue

LIMBIATE - Arrivano ottime notizie dall'Avis provinciale: riguardano un aumento delle donazioni di sangue da parte dei brianzoli. Il presidente Roberto Saini spera che il terremoto del centro Italia abbiamo smosso la sensibilità facendo capire quanto è importante avere sangue a disposizione

Anche se i sismografi non lo hanno registrato, il terremoto del Centro Italia del 24 agosto scorso si è “sentito” anche in Brianza. La scossa ha coinvolto molti donatori di sangue che, all’indomani dell’evento, hanno contattato in massa l’Avis provinciale e le varie comunali per mettere a disposizione il proprio sangue. Questo perché, nell’immediato, si è diffuso un appello alla raccolta di sangue, emergenza rientrata in meno di 24 ore.

L’onda lunga è durata alcuni giorni, tra donatori che si rendevano disponibili e persone che si offrivano di diventarlo. A Seregno addirittura sono stati registrati 20 nuovi aspiranti donatori in una settimana. Il terremoto ha così riportato in luce l’importanza della donazione di sangue ma soprattutto la modalità con cui essa si effettua.

“Come Avis ci uniamo al dolore per la terribile tragedia del 24 agosto” ha detto il presidente di Avis Provinciale Monza e Brianza Roberto Saini “Riteniamo però molto positiva l’aumentata richiesta di diventare donatori di sangue”.

Fatti come quelli del Centro Italia scuotono sì le coscienze ma rischiano anche di creare confusione e falsi allarmismi. “Terremoti o altre catastrofi non cambiano la realtà dei fatti: in Italia si può donare sangue solo rispettando i requisiti di legge – spiega Saini – Non ci si presenta in ospedale e si dona all’occorrenza. La nostra legislazione prevede la figura del donatore volontario, abituale e responsabile, sottoposto a screening sanitario prima di ogni donazione”.

La salute del donatore è fondamentale per la salute dei malati, la regolarità delle donazioni consente di avere sempre a disposizione scorte di sangue sufficienti per gli ospedali. “L’emergenza sangue del terremoto è rientrata in sole 24 ore perché il programma del Centro Nazionale Sangue interviene a ridistribuire le sacche tra chi le ha e chi ne ha bisogno”.

Proprio il giorno prima del terremoto, l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (AREU) aveva diffuso un nuovo messaggio sulla carenza di sangue di tipo 0 in Lombardia. “Questa estate è stata molto difficile anche per una regione come la nostra (quasi mezzo milione di donazioni nel 2015, la prima in Italia) – continua Saini - L’emergenza sangue si vive tutti i giorni, terremoti o no. E’ fondamentale aumentare il numero di donatori abituali: solo così potremo non sentire più la parola emergenza “.

La Brianza sembra andare nella giusta direzione, però.  I dati regionali della raccolta di sangue del primo semestre dell’anno registrano una crescita nei numeri brianzoli: + 597 sacche rispetto al semestre 2015, un incremento del 2,65% per un totale di 23.123 donazioni. La crescita è costante sia nelle Aziende Ospedaliere (16.570, + 2,18%) sia nella raccolta associativa (6.553, + 3,87%). Numeri che posizionano la Brianza al 4° posto tra le province più generose della regione (alle spalle di Milano, Bergamo e Brescia).

“Sono numeri molto confortanti per tutti i volontari - spiega soddisfatto il presidente Saini -. Siamo usciti dalla piccola crisi patita per gli adeguamenti legislativi che abbiamo dovuto ottemperare e che ci avevano un po’ rallentato. Ora, grazie alla sensibilizzazione capillare di tutte le Avis comunali, la Brianza sta tornando a esprimere tutta la sua solidarietà e generosità”.

“Il terremoto ha forse portato una nuova consapevolezza sul dell’importanza del sangue: vedremo nei prossimi mesi se l’effetto emotivo si tradurrà in un ulteriore aumento nel numero dei donatori e delle donazioni”, conclude il presidente Roberto Saini.


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