Presidio Corberi: inizia a prendere corpo l'idea della "Cittadella della Fragilità"

LIMBIATE - Il progetto promosso dal sindaco Antonio Romeo inizia a raccogliere consensi. Ieri il Consiglio regionale ha approvato la mozione per riconoscere la natura sociosanitaria dell’assistenza erogata al Corberi e normare la tipologia del ricovero definendo le modalità di remunerazione di competenza regionale

Un passo avanti per il futuro del presidio Corberi di Limbiate e per la sua riqualificazione: ieri il Consiglio regionale ha approvato una mozione presentata dal gruppo di Forza Italia e integrata con i contributi di Gianmarco Corbetta (Movimento 5 Stelle) e Laura Barzaghi (Partito Democratico). Con voto unanime l’Aula  ha invitato il Presidente Roberto Maroni e l’assessore al Welfare Giulio Gallera a riconoscere la natura sociosanitaria dell’assistenza erogata al Corberi e di conseguenza a normare la tipologia del ricovero e a definire le modalità di remunerazione di competenza regionale, garantendo la natura pubblica del progetto di riqualificazione.

L’Assemblea regionale ha chiesto quindi di attuare un progetto preliminare sulla base dello studio presentato dalla direzione dell’ex ASL di Monza e Brianza, definendo in alternativa una linea programmatica per l’intervento di riqualificazione integrandolo nel sistema di riordino dei servizi territoriali.

Su particolare sollecitazione di Gianmarco Corbetta, il documento chiede inoltre a Maroni e Gallera di monitorare, presso la Direzione dell’ASST di Monza e Brianza, che vengano in ogni caso mantenuti gli attuali livelli occupazionali e gli attuali pazienti ricoverati all’interno del Corberi, e di assicurare la partecipazione delle associazioni dei parenti dei pazienti durante le varie fasi dell’iter decisionale.

Il consigliere Laura Barzaghi ha richiesto di coinvolgere nei processi decisionali anche lo specifico gruppo di lavoro dei sindaci e degli amministratori del territorio già  costituitosi.

Il consigliere Antonio Romeo (Forza Italia), nel presentare la mozione ha ricordato come questo documento costituisca la base per avviare un percorso condiviso di rilancio del Corberi, struttura attualmente non accreditata e non  contratto, che ospita 109 pazienti e costa a Regione Lombardia circa 13 milioni di euro all’anno.


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